La configurazione geologica odierna della Basilicata è il risultato di imponenti deformazioni tettoniche che hanno causato accavallamenti e traslazioni di masse rocciose, anche di notevolissime proporzioni, da Ovest verso Est, determinando una contrazione spaziale. Le caratteristiche geologiche, morfologiche e tettoniche attuali della regione, possono essere quindi interpretate come il risultato complessivo degli sconvolgimenti tettonici, che a più riprese, hanno interessato le unità geologiche preesistenti nel tempo.
Matera rappresenta un punto di passaggio singolare, in quanto sorge su un horst carbonatico fortemente disarticolato fra il dominio di Avampaese e quello di Avanfossa, oggi sostanzialmente stabile. È quindi possibile riconoscere una successione stratigrafica costituita dal substrato formato dai Calcari cretacici murgiani, circa 60 milioni di anni fa, di origine marina detto Calcare di Altamura, che affiora sia nella parte più alta della murgia Materana che nella parte bassa della gravina di Matera. Su questi poggiano i litotipi del ciclo sedimentario della fossa Bradanica costituiti, nel livello più basso da sabbie calcaree cementate dette Calcareniti di Gravina che risalgono a circa 1 milione di anni fa. Sulle calcareniti poggiano in continuità stratigrafica le Argille Subappennine che costituiscono la base delle colline che bordano l’insediamento storico e, sulla sommità di queste, lasciano il passo alle Sabbie di Monte Marano e alle Sabbie dello Staturo. La successione stratigrafica si chiude con la presenza di Depositi Marini Terrazzati e di Conglomerato di Irsina oppure Depositi eluvio-colluviali.
Lungo le pareti scoscese della Gravina di Matera è possibile osservare la successione delle rocce originate dall’evoluzione geologica dell’area. A fondo valle si nota il Calcare di Altamura al quale si sovrappongono i depositi formati della Calcarenite di Gravina. Nella parte più alta dei versanti sono ancora osservabili le argille Subappennine ed i sedimenti sabbioso-ghiaiosi terrazzati.
Durante il Creataceo Superiore oltre 65 milioni di anni fa, lo scenario era caratterizzato da un ambiente marino costiero pianeggiante di clima tropicale, con fondali ampi e poco profondi, lagune e spiagge. In questo ambiente vivevano alghe e animali microscopici che producevano una fanghiglia carbonatica a contatto con la quale vivevano animali bentonici come Ostree, Mitili, Brachiopodi, Gasterpodi, Echinodermi, Pecten e Balani. L’esito dei processi sedimentazione e diagenesi, hanno reso il Calcare di Altamura straordinariamente ricco di fossili.
Durante il periodo compreso tra il Pliocene Superiore e il Pleistocene Inferiore, intorno a 2 milioni di anni fa, la pressione esercitata dal carico dei depositi che via via si accumulavano ha originato la Calcarenite di Gravina. Alla fine del Pleistocene Inferiore, inizia una nuova fase di sollevamento, che si protrae fino ad oggi, che genera una progressiva emersione della zona formata dal Calcare di Altamura e dalla Calcarenite di Gravina. In questa fase si instaurano una serie di corsi d’acqua tra cui il Torrente Gravina di Matera, che, grazie alla sua capacità carsica si approfondisce nelle rocce sedimentarie fino a raggiungere la sua attuale posizione.
Il risultato dell’erosione da parte del Torrente Gravina di Matera è la suggestiva forra denominata Gravina di Matera.
FOSSILE di PECTEN
I fossili incastonati nel calcare di Altamura, risalenti a oltre 60 milioni di anni fa, narrano la storia dei fenomeni geologici avvenuti nell’area del Parco in seguito alle deformazioni tettoniche. Nel Cretaceo, infatti, lo scenario era caratterizzato da un ambiente marino costiero pianeggiante di clima tropicale, habitat perfetto per animali bentonici quali Ostree, Mitili, Brachiopodi, Gasterpodi, Echinodermi, Pecten e Balani. L’esito dei processi sedimentazione e diagenesi di quest’area, hanno reso il Calcare di Altamura straordinariamente ricco di fossili.
L’esemplare di Pecten fossile, rinvenuto in prossimità dell’Altare dedicato a Sant’Antuono delli Appisi, è incredibilmente conservato e mostra tutta la bellezza della conchiglia con le linee radiali perfettamente visibili.
I Pecten sono un genere di conchiglie bivalvi appartenente alla famiglia delle Pectinidae. Hanno origini molto antiche, ed i primi esemplari sono apparsi all’inizio del Cenozoico, ma sono tutt’oggi presente nei nostri mari con diverse specie e la più comune è sicuramente la Capasanta.